Le forme che si manifestano nella prima infanzia tendono a risolversi ma talvolta vanno incontro a trasformazioni
Un fastidioso arrossamento nell’area genitale del bambino è spesso causa di ansia e preoccupazioni da parte delle mamme e dei papà. Che corrono dal pediatra alla ricerca di una causa che spieghi l’eritema, il fastidio e quasi sempre il prurito che completa il quadro clinico. Una sintomatologia che raramente va riferita a preoccupanti patologie perché, nella maggior parte dei casi, può essere conseguenza di malattie relativamente gravi come alcune forme di balanopostiti o balaniti (nei soggetti circoncisi). Nei bambini, il problema si manifesta con una combinazione variabile dei diversi sintom già ricordati: bruciore/prurito a riposo, disuria, pollachiuria, talora associati anche ad aumento della temperatura corporea, presenza di secrezioni maleodoranti dal prepuzio, gonfiore e arrossamento del prepuzio dal quale può fuoriuscire una secrezione giallastra (talvolta evidente sulle mutandine). Si tratta, come è ben chiaro, di un’infiammazione localizzata della testa del glande (balano), spesso estesa anche alla lamina interna del prepuzio (poste). Nella maggior parte dei bambini piccoli, la causa delle balanopostiti vanno ricercate in fenomeni infiammatori aspecifici legati al normale processo di maturazione del prepuzio. La quasi totalità dei maschi nasce con il prepuzio che non scorre sul glande (fimosi fisiologica). Questo perché il prepuzio è adeso al glande sottostante per la presenza di aderenze balano-prepuziali; oppure è sensibile agli ormoni maschili e, prima della pubertà, in assenza di stimolazione ormonale, è meno elastico. La fimosi fisiologica tende a risolversi quasi sempre spontaneamente ma in alcuni casi ciò può avvenire anche durante la pubertà. La risoluzione della fimosi fisiologica avviene perché le aderenze balano-prepuziali scompaiono a seguito dell’accumularsi di secrezioni tra il prepuzio e il glande, e perché il prepuzio diviene progressivamente più elastico. Le balanopostiti, quindi, possono fare anche parte del normale processo di maturazione del prepuzio. Successivamente alla risoluzione del quadro acuto, una valutazione specialistica ambulatoriale può essere presa in considerazione in caso di episodi molto importanti o recidivanti, o nel caso in cui il pediatra sospetti un’anomalia della cute prepuziale che faccia pensare a una fimosi patologica. Quest’ultima può anche essere la conseguenza di multipli episodi di balanapostite. La balanopostite può essere occasionale ma, se ricorre frequentemente, il bambino dovrebbe essere sottoposto ad accertamenti quali i test per l’intolleranza ai carboidrati o un’analisi delle urine. Per curare la fase iniziale della malattia si può immergere il pene del bambino in una idonea soluzione disinfettante (a esempio di cloramina). Se la situazione non migliora entro 1-2 giorni, compare febbre, il bambino non riesce a fare pipi, o dal prepuzio esce pus allora si deve intervenire per evitare la trasformazione in una forma sclero-atrofica licheniena a evoluzione fimotica o in una forma epiteliomatosa. Per i soggetti più grandi, invece, per riconoscere se ci si trova di fronte a una balanopostite, i principali sintomi sono: dolore, irritazione e secrezione sottoprepuziale. Possono presentarsi fimosi anche causate dell’edema superficiale del glande e del prepuzio stesso, ulcerazioni superficiali o adenopatia inguinale. In questi casi la balanopostite va trattata localmente con disinfettanti come una Soluzione borica o l’applicazione di soluzione acquosa di Eosina al 2%. Nei casi più difficili per via generale con antibiotici quali le tetracicline, i macrolidi o gli imidazolici per bocca. Una volta che la diagnosi è stata effettuata e si è sicuri della patologia, bisogna indagareed escludere soprattutto la candidosi, e inoltre va misurata la glicosuria. Anche la cute del piccolo paziete va esaminata per ricercare lesioni che possono indicare un interessamento del tratto genitale con una dermatosi più diffusa. Se si rinviene una causa specifica, si dovra’ procedere a una terapia appropriata e andranno messe in atto misure igieniche generali. Per la fimosi può essere necessario eseguire irrigazioni sottoprepuziali, per allontanare secrezioni e detriti. Nei pazienti con fimosi persistente, in ultima analisi, si dovrà prendere in considerazione la possibilità di eseguire la circoncisione dopo la risoluzione dell’infiammazione.
Per completezza dell’informazione, e a fini prognostici, ricordiamo che in termini epidemiologici e clinici parliamo di forme diffuse soprattutto negli adulti, di solito associate alla presenza di un prepuzio che è rimasto completamente aderente, che non permette l’igiene adeguata. Negli adulti le balanopostiti si classificano su base etiologica e morfologica in forme provocate da cause meccaniche, chimiche, farmacologiche: A) il trauma può essere generato da rapporti sessuali ripetuti, masturbazione e uso del preservativo; B) dall’uso di saponi aggressivi; C) da medicamenti applicati localmente (eritema fisso); D) dal contatto del pene con anticoncezionali introdotti nella vagina; E) da secrezioni acide dell’apparato genitale femminile; F) dall’accumulo di smegma secreto dalle ghiandole sebacee e da cellule epiteliali desquamate (nella piega, lo smegma intriso di urina incomincia a macerare le superfici del glande e del prepuzio, particolarmente delicate). Se non viene mantenuta una corretta igiene, la cute umida e macerata si infetta, il glande e il prepuzio appaiono tesi, caldi, arrossati, edematosi e, alla fine, ricoperti di pus. La patologia, tuttavia, si estingue velocemente con la giusta detersione e terapia sulla zona colpita. Per quanto riguarda la balanopostite allergica da contatto (DAC) essa è prevalentemente causata dalla gomma del profilattico, lavande, deodoranti e da disinfettanti, e talvolta anche dal rossetto per le labbra utilizzato dalla partner. Esistono anche balanopostiti di natura infettiva causate da batteri (streptococco,stafilococco; coliformi, gonococco), protozoi (trichomonas), miceti (candida), spirochete (forma pustolo-ulcerosa, erosivo-circinata sifilitica) e virus (herpes genitalis, condilomi acuminati). Quando ad agire sono i batteri, la patologia si manifesta con delle infiammazioni che determinano secrezioni che possono essere più o meno abbondanti, purulente e nei soggetti fimotici, in edema del prepuzio. Esistono anche delle Balanopostite da causa ignota quali la forma plasmacellulare di Zoon e la pseudo-epiteliomatosa cheratosica e micacea. Altre cause non infettive sono la sindrome di Reiter (balanite circinata), Psoriasi, Lichen planus, Pemfigo e Pemfigoide, Dermatite seborroica, Lichen sclerosus et atrophicus, Scabbia nonchè Eritroplasia di Queyrat.
Le balanopostiti sclero-atrofiche possono rappresentare l’evoluzione delle forme eritematose infiammatorie ricorrenti e persistenti oppure forme primitive, localizzate, di Lichen genitale scleroatrofico. Il diabete mellito è una condizione predisponente della balanopostite, probabilmente attraverso diversi meccanismi, incluso la glicosuria.