Written by 12:04 pm Malattie rare

Dengue: un rischio aumentato dal cambiamento climatico

Le zanzare di tipo aedes aegypty, principali vettori della malattia, trovano anche in Europa un clima più favorevole

I sogni rappresentano il luogo dei nostri pensieri rimossi, troppo dolorosi da elaborare, che un meccanismo di difesa della nostra psiche accantona in un angolo della mente. Un’attività mentale involontaria, che genera simulazioni credibili del mondo reale (30%), ma anche situazioni completamente avulse dalla logica razionale, quindi impossibili e illogiche 70%. Come quando capita di sognare di essere inseguiti da bestie feroci e pericolosissime come leoni, tigri, orsi, o addirittura draghi sputafuoco. Probabilmente si sta vivendo un momento di particolare stress, e il nostro subconscio ci porta a immaginare situazioni di grave e imminente pericolo. La scelta di grandi animali famelici è del tutto simbolica perché mai potrebbe verificarsi una situazione di questo tipo alle nostre latitudini, ma in un prossimo futuro potremmo anche sviluppare nuove forme di ansia e di paura e quindi trovarci a sognare di essere aggrediti da un animale molto più piccolo, all’apparenza solo fastidioso, ma in realtà altrettanto pericoloso. Parliamo di una delle zanzare più pericolose al mondo, l’Aedes aegypti, vettore oltre che dei virus della Febbre gialla anche di quella della Dengue (virus denv-1, denv-2, denv-3 e denv-4), una patologia tristemente salita agli onori della cronaca negli ultimi anni a causa della sua diffusione in zone del mondo che fino a quel momento non ne avevano mai sentito parlare, Italia inclusa. La Dengue, anche detta “febbre spezzaossa”, è l’infezione virale più comune trasmessa dalle zanzare al genere umano – circa 400 milioni di infezioni all’anno. L’incidenza globale stimata di dengue è cresciuta di 30 volte negli ultimi 50 anni (Li e Wu, 2015) a causa fattori quali la globalizzazione e il cambiamento climatico che ha determinato un innalzamento delle temperature. Secondo l’OMS, in Europa la quasi totalità dei casi è legata ai viaggi nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. A partire da agosto 2023 sono stati confermati i primi casi di Dengue trasmessi localmente in Italia e notificati al Ministero della Salute. A novembre l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato 82 contagi locali e presso l’Istituto Spallanzani di Roma si è anche scoperto che ad agire da vettore locale ora può essere anche la zanzara tigre (aedes albopictus). Ma quali sono i sintomi di questa malattia e perché spaventa così tanto da agitare i sogni degli scienziati? La maggior parte delle persone affette da dengue non presenta sintomi e guarisce in una o due settimane. Se sintomatica, invece, la malattia si manifesta con febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito. Irritazioni sulla pelle della maggior parte del corpo compaiono dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Le persone che sviluppano una forma grave di dengue necessitano di cure ospedaliere. “In alcuni casi, specie quando si contrae l’infezione per la seconda volta, ciò può portare a una infezione che può anche essere fatale”, spiega il dottor Raman Velayudhan, capo del programma globale dell’OMS sul controllo delle malattie tropicali trascurate. La prevenzione resta dunque la migliore arma per ridurre le punture di zanzara e il rischio di contagio: vestiti che coprono quanto più possibile il corpo; zanzariere spruzzate con repellente per zanzare (contenenti DEET, Picaridin o IR3535), zampironi e vaporizzatori. Pur essendo stato recentemente sviluppato un vaccino per chi ha già avuto un primo episodio di dengue, non esiste una specifica terapia. LIn caso di infezione, l’OMS raccomanda di riposare quanto più possibile e bere molti liquidi, assumere paracetamolo per contrastare il dolore, evitando farmaci antinfiammatori non steroidei, come l’ibuprofene e l’aspirina. Alcuni importanti accorgimenti vanno infine presi in considerazione con i bambini in fase di prevenzione nell’applicazione di spray repellenti. L’Ospediale Pediatrico Bambin Gesù consiglia in particolare di non usare prodotti a base di Paramatandiolo (PMD) nei bambini che hanno meno di 3 anni; non applicare mai il repellente alle mani, agli occhi, alla bocca, a zone di pelle irritate o con abrasioni; non cospargere mai spray repellenti direttamente sul volto del bambino. Agli adulti va suggerito di applicare il repellente sul volto del bambino con le loro mani, trascurando le zone del corpo coperte dai vestiti. Infine, nella stagione calda, se è necessario, va applicata per prima la crema solare e poi il repellente, necessario proprio perché le zanzare sono più attive durante la giornata. Tornando ai possibili incubi legati a questi insetti, lo sanno bene in Argentina dove, in aprile è scoppiata un’epidemia di dengue con 42mila persone che infettate e 39 decessi, il 48,4% in più del 2020.

(Visited 3 times, 1 visits today)
Tag:, , Last modified: Dicembre 11, 2023
Close