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Il rischio connesso al cheratocono

L’AIMO spiega alle mamme come riconoscere una malattia rara che insorge tra infanzia e pubertà

In occasione del ‘Rare Disease Day’, la Giornata mondiale delle Malattie Rare che si celebra ogni anno, l’Associazione AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) ha voluto rilasciare un importante messaggio rivolto soprattuto alle mamme per sensibilizzarle su una patologia rara dell’occhio, il cheratocono, che insorge tipicamente tra la fine dell’infanzia e la prima pubertà. “Invitiamo le mamme a dedicare un momento alla salute degli occhi dei loro figli – fanno sapere da AIMO – in particolare vogliamo ricordare a tutte l’importanza di una visita oculistica periodica per bambini e adolescenti per diagnosticare precocemente patologie come il cheratocono, una malattia rara, che può causare una deformazione della cornea e peggiorare la vista dei bambini”. Conoscere i sintomi, secondo gli oculisti è quindi “fondamentale” per agire “tempestivamente”. Per questo gli oculisti invitano i genitori a guardare un video divulgativo ‘Impara a riconoscere il cheratocono’, realizzato con il contributo di AIMO, AICHE (Associazione Italiana Cheratoconici), SITRAC (Società Italiana Trapianto di cornea e superficie oculare), SIBO (Società Italiana Banche degli Occhi) e SOPTI (Società Optometrica Italiana, in rappresentanza degli applicatori di lenti a contatto). Il video è visibile sui canali social delle Società e su altre piattaforma con l’obiettivo di informare e sensibilizzare in modo precoce le giovani studentesse e i giovani studenti e i loro familiari e amici nei confronti della patologia. “Abbiamo deciso di rilanciare il video attraverso i social proprio in questa giornata – commentano da AIMO – nella quale si ricordano ogni anno le patologie rare come il cheratocono e di farlo rivolgendoci in particolare alle donne, sempre sensibili alla salute dei loro figli”. Trattare il cheratocono rimane molto importante proprio per la sua peculiarità di malattia degenerativa rara caratterizzata da un progressivo assottigliamento della cornea e da uno sfiancamento conico del profilo corneale, che inducono l’insorgenza di un forte astigmatismo irregolare. Il cheratocono ha un’incidenza stimata in un caso ogni 2mila nati all’anno ma, secondo studi clinici recenti, l’incidenza potrebbe essere anche maggiore, oscillando intorno a un caso ogni 600 (o addirittura 320) nati per anno. La patologia è inserita nel Registro delle Malattie Rare. Colpisce più frequentemente il sesso maschile, in particolare i bambini, gli adolescenti e i giovani, con possibilità di progressione in genere fino ai 35-40 anni. Quanto ai sintomi, inizialmente sono simili a quelli di una semplice miopia: il soggetto vede sfocato da lontano, successivamente la qualità della visione inizia a peggiorare e compare una sbavatura intorno alle immagini, soprattutto di notte, con la percezione di aloni e distorsioni attorno alle sorgenti luminose. Talvolta si ha la percezione di immagini doppie e può essere presente anche una intolleranza alla luce. L’importanza che la prevenzione divulgativa svolge è fondamentale per aiutare le famiglie a riconoscere a cosa si è di fronte per andare preparate ad un consulto, obbligatorio, con lo specialista. Una diagnosi precoce permette un trattamento più efficace con terapie conservative che consentono quasi sempre di evitare interventi più invasivi. Gli esami che permettono di eseguire una diagnosi precoce del cheratocono sono la tomografia corneale che analizza in maniera accurata i diversi aspetti ottici e strutturali della cornea (curvatura, elevazione, spessore) per rilevare la presenza di eventuali ectasie e controllarne lo stato di evoluzione, la topografia corneale che serve ad analizzare la superficie anteriore della lente corneale per ottenere una mappa dettagliata della curvatura e una mappa altitudinale, e infine la pachimetria, un esame che misura lo spessore della cornea al fine di individuare il punto in cui essa è più sottile Nelle forme di cheratocono più avanzate, la diagnosi può essere eseguita tramite un test che utilizza un soffio d’aria per esaminare la resistenza della cornea e il suo livello di deformazione. Per curarla esistono trattamenti specifici più o meno invasivi e solo nei casi più gravi si ricorre al trapianto della cornea (E.M.)

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Tag:, , Last modified: Dicembre 7, 2023
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