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L’economia delle alghe: dalla medicina alla zootecnia

Ai tempi del grande Linneo (1707-1778), si conoscevano appena alcune centinaia di specie di alghe. Oggi i biologi ne hanno catalogate in ambiente marino oltre 20mila, cui si aggiungono quelle che vivono all’aria aperta e persino in luoghi asciutti. Le alghe appartengono alla famiglia delle Crittogame (senza fiori e semi), gruppo delle Tallofite (senza foglie, fusto e radici) e pur differendo fra loro hanno in comune una grande semplicità di struttura e una nutrizione autotrofa. Presentano le forme più varie, con dimensioni che variano da pochi micron di diametro ai 6 metri della Macrocystis pyrifera. In relazione al pigmento contenuto nei loro tessuti, le alghe si distinguono in Cloroficee e Rodoficee; molte però non presentano alcun pigmento. Si valuta che la quantità di carbonio organicato disponibile in questi organismi presenti nelle acque marine di tutto il mondo ammonti a oltre 150 miliardi di tonnellate e c’è stato un momento in cui si pensava che le alghe avrebbero risolto il problema della fame nel mondo. Già diverse nazioni ne coltivano e consumano diversi tipi anche per la loro alta concentrazione in iodio, proteine, grassi, carboidrati, minerali e vitamine, oltre a una preziosa sostanza: l’acido alginico, a forte azione antiossidante e disintossicante. Tradizionalmente le alghe sono state utilizzate in medicina e in zootecnologia e, ogni anno si raccolgono quasi centomila tonnellate di alghe rosse da cui si ricava, tra l’altro, l’agar-agar utilizzato nei laboratori di microbiologia per la coltura di microrganismi. Dalle alghe brune si ottengono gli Alginati usati in odontotecnica, nella fabbricazione di cosmetici e alimenti nutrizionali. Questi ultimi due campi hanno suscitato un forte interesse da parte del mercato sia per il trattamento della cellulite e dell’aging cutaneo, sia per il forte sviluppo della talassoterapia, delle cure antiobesità e anticolesterolo. In tante zone del mondo, grandi masse di alghe brune, sia fresche che essiccate, costituiscono la base dell’alimentazione del bestiame, e in agricoltura sono usate come fertilizzanti. Non finisce qui: l’alginato di sodio estratto dalle alghe, una volta essiccato è parte del processo produttivo di carta e tessuti, serve in tintoria come mordente per lana e cotone, emulsiona gli oli, è una buona vernice e serve da isolante elettrico.

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Tag:, , Last modified: Giugno 26, 2023
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