Scegliere la scarpa giusta per i figli è fondamentale per aiutarli a camminare e fare sport correttamente
Quando si sceglie una scarpa per il bambino, di solito vige la regola non scritta del comprarla sempre un pò più grande del dovuto in modo che possa utilizzarla per più tempo possibile, vista la rapidità con cui si allunga il suo piede. Eppure, secondo un sondaggio condotto dalla piattaforma educativa open-source BlitzResults, nonostante questo accorgimento, sarebbe ben il 65% dei piccoli a portare scarpe più piccole del dovuto, nel 47% dei casi di una misura più piccola e addirittura nel 18% addirittura di due. Solo l’11% dei bambini indosserebbe, invece, scarpe con uno “spazio di crescita” sufficiente. Colpa della scarsa attenzione dei genitori? Probabilmente sì, se è vero che, come rivelano gli esperti, i genitori italiani utilizzano metodi di scelta che nella maggior parte dei casi si rivelano controproducenti. Tra i più utilizzati vi è ad esempio quello di poggiare da fuori la scarpa alla pianta del piede del piccolo. Si tratta del sistema peggiore perché la lunghezza interna di una calzatura non può essere individuata dall’esterno, essendo spesso più piccola di come possa apparire. Anche usare il pollice per schiacciare la punta della scarpa è sbagliato perché spesso il bambino ritrae le dita arricciandole. Inutile anche il test del tallone per giudicare la presenza di spazio libero nella parte posteriore, visto che molti bambini spingono il piede in avanti. Completamente controproducente, poi, chiedere il parere del bambino dato che, secondo i ricercatori, i nervi che costituiscono i suoi piedi non sono ancora completamente sviluppati e quindi non hanno una perfetta percezione di come calzi la scarpa. E allora come fare? Il metodo migliore consiste nel regolarsi sul piede più lungo, scegliendo scarpe che forniscano almeno un cm di spaio aggiuntivo per il piede, tastando quest’ultimo nella sua interezza all’interno della calzatura per essere sicuri che non ritragga indietro o spinga troppo in avanti. Mai fidarsi poi delle misure incise sulle scarpe che spesso e volentieri mutano da un modello o da una marca all’altra. La misurazione del piede, inoltre, andrebbefatta ogni due mesi: azione che, stando sempre ai dati raccolti dalla ricerca di riferimento sarebbe fatta regolarmente solo dal 48% dei genitori italiani. Particolare attenzione, inoltre, va posta alla larghezza delle scarpe che devono essere aderenti al piede nel suo punto più largo onde prevenire gli sfregamenti causati dal suo scivolamento. Nel resto della scarpa non ci dovranno comunque essere punti di pressione e le dita dovranno muoversi facilmente. La tomaia non deve spingere verso il basso la parte superiore del piede, particolarmente in punta in quanto ciò potrebbe causare irritazione alla pelle, problemi alle unghie e crampi alle dita. La profondità della calzatura, infine, è corretta solo se si riesce a flettere il piede. Bisogna ricordare, inoltre che, nel caso che le calzature siano scelte per lo sport, esse devono contenere il piede saldamente intorno al tallone, altrimenti la camminata o la corsa, non saranno equilibrate e potranno arrecare dolore all’arco plantare. Qualche consiglio anche per il rivestimento interno della scarpa: meglio se liscio e privo di increspature o cuciture in rilievo che possono danneggiare la pelle o provocare crampi ai muscoli per lo sforzo fatto per evitare la zona che gli procura fastidio. La tomaia dovrà essere flessibile e non inibire il movimento, ma anche traspirabile per evitare che il piede si surriscaldi e sudi troppo. Per quanto riguarda le suole, infine, devono essere di materiale leggero, durevole e non scivoloso tenendo presente che per “leggero” non si intende che non proteggono i piedi da pietre o altre asperità del terreno. Per quanto riguarda, invece, la tipologia di scarpe, essa varia a seconda del tipo di attività per cui vengono scelte. Nel caso di scarpe per fare ginnastica, dovranno essere di tessuto traspirante, leggere. Quelle per la corsa sono fatte con materiali particolarmente avanzati, con la presenza di una struttura sia interna che esterna, in grado di offrire una maggiore stabilità e un migliore ammortizzamento, specie nella parte posteriore. Per aerobica, step e quant’altro, le calzature da preferire dovranno essere leggere e comode, che proteggano soprattutto la caviglia durante gli spostamenti laterali. La parte rinforzata, in questo caso, è quella anteriore. Alle scarpe per il tennis si chiede di aderire perfettamente al terreno e garantire stabilità mentre a quelle per il trekking, oltre all’aderenza al terreno è richiesta impermeabilità e stabilità a piedi e caviglie, specie se alte. Nella danza moderna le calzature devono essere leggere, morbide ed elastiche. Per il calcio, le scarpe variano a seconda del terreno di gioco: per l’erba sintetica e naturale le più indicate sono le artificial ground (AG), con tacchetti più piccoli e numerosi. Se invece il terreno è soffice e fangoso è preferibile utilizzare le soft ground (SG), con tacchetti fissi o staccabili molto alti. Per il calcetto, meglio le scarpe indoor sprovviste di tacchetti con una intersuola ammortizzante e piatta, ma realizzata in gomma ad alta aderenza.