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Timpanoplastica: quando l’orecchio va riparato

La lesione del timpano è più frequente di quanto si immagini e spesso si risolve da sé ma in alcuni casi…

Un pediatra che annuncia ai genitori che il proprio bambino ha la “perforazione del timpano” spaventa irrimediabilmente chi riceve la notizia. In genere non basta dire che si tratta di un evento che si verifica più spesso di quanto si immagini, e che le cause possono essere numerose e spesso banali. Una delle più comuni è senza dubbio una normale infezione dell’orecchio medio (otite media): in questo caso l’accumulo di liquidi all’interno e la pressione generata può comportare la rottura. Frequente anche che essa avvegna a seguito di barotrauma, ossia uno stress esercitato sul timpano quando la pressione dell’aria nell’orecchio medio e la pressione dell’aria nell’ambiente sono sbilanciate. In questo caso a provocarla può essere un piccolo colpo accidentale sull’orecchio, una immersione subacquea oppure un trauma come l’impatto del volto contro un air bag. Frequente anche il caso in cui la perforazione sia causata da un forte stress uditivo come l’esplosione ravvicinata di un un petardo, così come accade spesso che a provocarla sia l’introduzione nel condotto uditivo di un corpo estraneo, come ad esempio una matita ma anche oggetti teoricamente preposti per la pulizia come i bastoncini cotton fioc. Infine, non va dimenticato un evento più grave, come un trauma cranico, che può causare la lussazione o il danneggiamento delle strutture dell’orecchio medio e interno, incluso il timpano. In passato, le problematiche legate al timpano venivano sottovalutate, in quanto solitamente nel bambino, specie tra i 3 e i 5 anni di età, la perforazione tende a richiudersi spontaneamente in poche settimane. Oggi fortunatamente non è più così e il pediatra sa che deve prestare particolare attenzione alla presenza di alcuni sintomi e alla loro durata nel tempo. Sono campanelli di allarme piuttosto importanti: una otalgia ricorrerente, oppure un dolore acuto e improvviso all’orecchio se la perforazione si verifica improvvisamente e quando si entra in acqua; una Lipoacusia trasmissiva, la cui gravità dipende dalla dimensione della lacerazione e dall’interessamento della catena degli ossicini dell’orecchio medio; un ronzio alle orecchie (acufene) che si amplifica quando il bambino entra in acqua durante la doccia, o fa ilbagno o durante il lavaggio dei capelli, con conseguenti infezioni (otiti ricorrenti). Infine, ma più raramente, si possono verificare episodi di vertigini. Se queste disfunzioni durano troppo o in alcuni casi si amplificano, e al contempo si assiste a un abbassamento progressivo dell’udito, allora si rende necessario approfondire, tramite un intervento specialistico, e conseguenti esami specifici, di che tipo di lesione si tratta, valutando l’ampiezza della perforazione e nel caso richiuderla con un intervento di microchirurgia otologica: la timpanoplastica di I tipo o miringoplastica. L’operazione ha come obiettivo quello di ricostruire la membrana timpanica e ripristinarne tanto la funzione di protezione (rendere impermeabile l’orecchio medio) quanto di migliorare la funzione di trasmissione sonora e quindi l’udito. Si tratta, vale la pena ricordarlo, di un tipo di intervento che non può essere effettuato a tutte le età. La riuscita di una miringoplastica è infatti legata alla maturazione del distretto rino-faringo-tubarico e quindi il periodo ideale è dopo i 7-8 anni di età, quando cioè si riducono gli episodi di otite, e soprattutto le occasioni di una nuova perforazione.Importante poi, per aumentare le possibilità di riuscita dell’operazione, è che non si siano registrati episodi di infezione all’orecchio nell’anno precedente. Passando all’aspetto pratico, di solito il giorno prima dell’operazione, di sera, il personale infermieristico o lo stesso professionista esegue una tricotomia. Viene cioè rimossa una piccola quantità di capelli dietro il padiglione auricolare per circa 1 centimetro, per permettere l’adeguata disinfezione della zona chirurgica. La procedura chirurgica si svolge in anestesia generale, tranne in alcuni casi selezionati (ma solitamente nei pazienti che hanno superato i 16 anni di età l’intervento può essere effettuato in anestesia locale), e ha una durata di circa un’ora, oltre ai tempi di addormentamento e risveglio del paziente. Il chirurgo procede praticando una piccola incisione cutanea di circa 3 cm dietro il padiglione (che lascerà una cicatrice scarsamente visibile), e utilizzerà quini un microscopio operatorio. A questo punto il medico asporta il tessuto infiammatorio. Per ricostruire la nuova membrana timpanica, o neotimpano, si utilizza in genere un innesto autologo. Il secondo step è quindi quello di prelevare una sezione cartilaginea dell’orecchio operato del paziente, o una parte della fascia muscolo temporale, che viene prelevato attraverso la medesima incisione. Quando l’infezione risulta di una certa entità, può aver superato la mucosa e anche interessare l’osso mastoideo producendo fenomeni distruttivi di osteite e creando quindi un tessuto di granulazione irreversibile. In questo caso la timpanoplastica è associata a mastoidectomia. In pratica il medico effettua una pulizia chirurgica dell’osso posto dietro l’orecchio, per la quale è necessario effettuare un incisione pre o retroauricolare e quando necessaria, l’apertura delle cellule mastoidee. L’operazione è indicata anche in caso di colesteatoma che avendo una crescita repentina può causare danni permanenti all’organo dell’equilibrio, dell’udito e al nervo facciale. Alla fine dell’operazione, al paziente verrà applicata per alcune ore una fasciatura compressiva. Il decorso non prevede una lunga osservazione e solitamente la dimissione avviene il giorno successivo. A livello visivo, a testimonianza della timpanoplastica, resterà solo un piccolo cerotto sopra l’orecchio. Passando alle statistiche, questo tipo di intervento è piuttosto sicuro e ha una percentuale di successo pari al 95%. I problemi possono insorgere qualora l’innesto effettuato non viene inglobato e rimane una perforazione. La timpanoplastica può essere eseguita in tempo unico, con un’unica operazione quindi, oppure “a stadi”, nei casi di colesteatoma, a esempio, oppure quando non è possibile ripristinare il meccanismo uditivo e la membrana durante lo stesso intervento. Nel caso dell’opzione a stadi, la prima operazione serve per debellare la malattia e poi si procedere con la ricostruzione del timpano. Per facilitare il recupero e la cicatrizzazione, il medico applica un piccolo rivestimento di silicone nella mucosa, evitando così aderenze cicatriziali. Dopo la completa guarigione, di solito 8-12 mesi, viene eseguito il secondo intervento (di solito molto più breve del primo) funzionale per la ricostruzione della catena ossiculare e il ripristino della funzione uditiva. In caso di timpanoplastica associata a mastoidectomia si può utilizzare una tecnica chiusa o aperta. Nel primo caso si cerca di ripristinare la situazione anatomica originale dell’orecchio, conservando la parete ossea del canale uditivo oppure ricostruendola quando essa risulta danneggiata. La tecnica aperta, invece, si utilizza quando l’operazione prevede che la parete del condotto uditivo venga asportata e la cavità mastoidea venga posta in comunicazione con l’esterno attraverso l’apertura del meato acustico, allargato tramite una tecnica di rimodellamento (lconcomeatoplastica). La scelta tra l’una e l’altra dipende da fattori quali l’età, le condizioni di salute generiche del paziente, la capacità uditiva dell’altro orecchio o l’eventuale presenza di precedenti interventi otologici. Esiste poi una tecnica particolare chiamata Bondy Modificata che consiste in una timpanoplastica con tecnica aperta che si esegue in particolare nei colesteatomi epitimpanici con pars tensa della membrana timpanica intatta e buon udito preoperatorio. La tecnica oggi consente di risolvere, in un unico intervento, sia le problematiche connesse al colesteatoma sia l’integrità della catena ossiculare, mantenendo l’udito pre-operatorio in oltre il 90% dei casi.

Tag:, Last modified: Novembre 22, 2022
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