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La malattia di Bowen o carcinoma squamoso in situ

Il morbo di Bowen è una forma molto precoce di cancro alle cellule squamose della pelle. Si tratta di un tumore maligno della pelle ai primissimi stadi, che trae origine dalla proliferazione incontrollata di una cellula squamosa. Il morbo di Bowen è un esempio di carcinoma in situ e nella letteratura medica è spesso indicato proprio con l’espressione “carcinoma squamoso in situ”. Si manifesta con una chiazza cutanea dalle seguenti possibili caratteristiche: colore rosso o marrone; aspetto squamoso; aspetto di macchia piatta o rilevata; somiglianza a una verruca; macchia pruriginose, dolente e/o facile al sanguinamento se esposta a insulti come il grattarsi; grandezza che non supera i pochi centimetri. La chiazza cutanea è persistente. La patologia può insorgere in un qualunque punto del corpo umano; tuttavia, le statistiche dicono che compare più di frequente nelle aree cutanee più esposte al sole. Per la diagnosi sono fondamentali l’esame obiettivo, l’anamnesi e una biopsia tissutale. Il morbo di Bowen è una condizione curabile con ottimi risultati, a patto che la terapia, consistente in un’opera di rimozione della macchia cutanea, sia tempestiva. Analogamente alle altre forme di cancro, anche il morbo di Bowen è la conseguenza di un lento accumulo di mutazioni genetiche, da parte del DNA di una delle cellule che costituiscono l’organo o il tessuto interessato (l’epidermide in questo caso). Ad oggi, i medici non hanno ancora individuato le precise cause delle mutazioni genetiche; tuttavia, sono abbastanza sicuri che contribuiscano fattori quali: oltre all’eccessiva esposizione alla luce solare e alle lampade abbronzanti; la presenza di un sistema immunitario debole; l’esposizione a certe sostanze chimiche come, per esempio, l’arsenico.

Tag:, , Last modified: Novembre 21, 2022
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