Sono numerose le anomalie nel colore dei capelli, Andrea Marliani ci parla delle principali
Dott. Andrea Marliani Presidente SITRI (Società Italiana di Tricologia)
Il colore dei capelli dipende da diversi fattori: dalla presenza di eumelanina e feomelanina, dal numero, dalle dimensioni e dalla forma dei granuli di melanina e dalla loro distribuzione nel fusto del pelo. Ciascuno di questi fattori è probabilmente controllato da più geni, il che spiega la vasta gamma di colori dei capelli normali. I celtici con capelli rossi ed efelidi possiedono quasi esclusivamente feomelanina; le popolazioni nere e asiatiche hanno una elevata quantità di eumelanina; i bianchi hanno proporzioni variabili di entrambi i tipi di melanina, il che determina un range di colore di capelli variabile dai biondo al bruno e al nero.
Eterocromia
In alcuni casi una apparente eterocromia è dovuta alle decolorazioni o alle tinture dei capelli ma la reale presenza di peli di due colori diversi in uno stesso individuo non è insolita. Negli adulti, una certa diversità tra i capelli e i peli della barba o tra i capelli e i peli pubici è quasi la regola. Alcuni soggetti possono avere delle striature naturali di un diverso colore che attraversano la loro capigliatura e spesso alla base di queste strie vi è un nevo melanocitico. Quando il capillizio è indenne bisogna ipotizzare un mosaicismo. Un tipo particolare di eterocromia è stato associato in giappone ad anemia sideropenica. I pazienti avevano capelli in cui si alternavano ciocche scure (di colore normale) ad altre chiare. Con la somministrazione di ferro, i capelli ricrescono tutti con lo stesso colore bruno: per questo fenomeno è stato proposto il termine di canizie sideropenica segmentata.
Albinismo e piebaldismo
I pazienti affetti da albinismo presentano deficit in una delle tappe metaboliche della sintesi di melanina. Nel vero albinismo con deficit di tirosinasi vi la mancanza di melanina è totale e i capelli sono completamente depigmentati. ln varianti minori di albinismo si possono avere piccole quantità di melanina che determinano una colorazione di capelli che va dal giallo chiaro al castano chiaro. Nel piebaldismo vi è una zona localizzata in cui la melanina è congenitamente assente, spesso nella regione frontale, il che dà origine a una ciocca di capelli bianchi. Sono state descritte anche famiglie con ciocche di capelli bianchi nella zona occipitale.
Poliosi
Area acquisita e circoscritta di capelli depigmentati, bianchi, nettamente separata dai capelli scuri normali. La causa più comune è probabilmente la vitiligine. Simili alterazioni di colore si osservano in una ricrescita di capelli dopo alopecia areata, processi infiammatori (come lo zoster), traumi, ustioni o irradiazioni con raggi X. In questi ultimi casi i capelli possono anche ricrescere più scuri, come risultato di una focale iperpigmentazione. La soluzione più semplice è quella di tingere i capelli depigmentati.
Canizie
è un processo fisiologico tipicamente degli adulti che porta a colorazione grigia o bianca dei capelli. I capelli grigi in realtà non esistono: il colore grigio deriva da una commistione di quantità variabili di capelli bianchi e di capelli normali più scuri. Nelle persone con sfumature chiare, il passaggio al grigio è meno definibile. Nelle fasi iniziali di canizie si riscontra una ridotta attività della tirosinasi nel bulbo pilifero e fenomeni degenerativi dei melanociti. Più avanti i melanociti scompaiono del tutto e non si ha più deposizione di melanina nei capelli, che divengono così bianchi. Esistono diversi tipi di canizie. Canizie fisiologica: quasi tutti incanutiscono. L’età in cui il processo inizia è molto variabile: tra l’inizio del secondo decennio di vita fino ai 60 o 70 anni, in media avviene tra i 40 e i 50 anni. Tipicamente, i primi a incanutire sono i capelli delle tempie, poi il processo si estende all’intero capillizio. I peli della barba possono diventare grigi prima dei capelli o al contrario rimanere pigmentati ancora per anni. I peli ascellari, pubici e delle sopracciglia sono gli ultimi a perdere il colore. Non esiste terapia per la canizie, bisogna solo accettare il nuovo aspetto dei capelli o tingerli. L’acido pantotenico, che può far ripigmentare i peli grigi in alcuni roditori, non ha effetto sull’uomo. Canizie precoce: quando la canizie insorge prima dei 20 anni nei soggetti bianchi o dei 30 in quelli di colore. Spesso questo fenomeno viene ereditato con modalità autosomica dominante. Nella sindrome di B66k la canizie precoce si associa a iperidrosi e anomalie dentarie. In molte delle sindromi da invecchiamento precoce la canizie è uno dei primi segni.
Canizie sintomatica
La canizie si può associare a ipertiroidismo, malnutrizione, anemia perniciosa, alla piressia indotta dalla chemioterapia, e anche alla malaria. Si legge talvolta di soggetti in cui i capelli diventano bianchi nell’arco di una notte o comunque in un breve periodo di tempo. Siccome sono necessari dei mesi per la crescita dei capelli la sola spiegazione possibile di un tale evento è che i normali capelli colorati cadano all’improvviso, lasciando i capelli bianchi che sono più resistenti. Questo insolito fenomeno avviene nel corso di un’alopecia areata.
Canizie farmaco-indotta
La clorochina, ma non l’idrossiclorochina, può indurre uno schiarimento dei capelli già biondo chiaro o rossi ma ha scarsa influenza sui capelli scuri. Altri farmaci implicati sono i retinoidi, la mefenesina e il triparanolo.
Eterocromia esogena
Può accadere che dopo una tintura la persona che l’ha fatta cambi idea e desideri subito dopo un colore diverso. I tentativi per schiarire o tingere nuovamente i capelli possono esitare in colori insoliti che lasciano sconcertati. Nei fumatori adulti i capelli bianchi possono acquisire un colore giallastro. Il rame contenuto nell’acqua delle piscine può conferire un colore verdastro ai nuotatori abituali: il minerale può essere contenuto naturalmente nell’acqua, essere aggiunto a sostanze alghicide o essere rilasciato dalle tubature. Lo stesso fenomeno si può verificare occasionalmente in case con impianti idraulici in rame. I soggetti più a rischio sono quelli con capelli grigi o biondi. Possono essere trattati con svariati agenti chelanti, inclusi l’EDTA e la penicillamina, usati in formulazioni tipo shampoo. Anche l’esposizione industriale al rame può portare a una colorazione verdastra dei capelli. L’esposizione a cobalto e indaco può conferire un colore blu ai capelli, mentre l’acido picrico produce tonalità giallastre. Antralina e resorcinolo macchiano i capelli chiari di colore bruno-bluastro mentre il benzoilperossido può scolorire i capelli scuri. Alcuni microrganismi di rado possono scolorire i capelli: i due esempi più eclatanti sono la Piedra e la Tricomicosi ascellare.