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Verruche volgari e piane: caldo e umidità le favoriscono?

Le verruche colpiscono spesso i bambini ma esiste una loro stagionalità come negli adulti?

èvero che le verruche cutanee sono più frequenti d’estate? Il motivo per cui la risposta più rapida e spontanea potrebbe essere positiva, è che la diffusione di queste lesioni è maggiore nei periodi dell’anno caratterizzati dalle alte temperature e dall’umidità. Eppure scorrendo la casistica, si scopre che se tale assioma sembra essere assodato per gli adulti, nei bambini che, a seconda delle indagini epidemiologiche, rappresentano dal 5 al 10% di soggetti colpiti dall’infezione virali da Papillomavirus, la comparsa della patologia appare invece indifferente alla stagionalità specie tra quelli che frequentano le piscine e gli spogliatoi senza le dovute precauzioni preventive. Ciò che invece non cambia tra grandi e piccini, sono le altre caratteristiche relative a questo tipo di infezioni. Vale per entrambi il fatto che la tipologia della verruca non incide sulla localizzazione principale delle lesioni: le verruche comuni (verruca vulgaris) si riscontrano principalmente sulle dita, sul dorso delle mani, sulla pianta del piede, sul volto, sulle ginocchia e sui gomiti. Appaiono alla vista sottoforma di papule ben circoscritte, caratterizzate da una superficie irregolare e rugosa.Le verruche piane (verruca plana) sono invece caratterizzate da papule lievemente rilevate, di dimensioni generalmente inferiori ai 3 mm e di colore variabile dal rosa al marrone. La loro distribuzione è simile a quella delle verruche comuni, ma in alcuni casi possono essere anche multiple e distribuirsi sulla superficie cutanea lungo una linea di trauma, come per esempio lo spazio che c’è dal margine dei capelli al cuoio capelluto, in conseguenza dell’utilizzo di un pettine contaminato. Nel 50% dei casi le verruche, comunque, scompaiono spontaneamente entro due anni dalla loro comparsa tuttavia, specie nel caso di verruche sorte sul volto o in aree esposte, la domanda che molti genitori pongono allo specialista ha a che fare con l’esito cicatriziale in caso di remissione spontanea o di trattamento farmacologico o meccanico. Ed è qui che entrano in gioco tanto la preparazione quanto il tatto del dermatologo o del pediatra. Se non adeguatamente sostanziata, la risposta corretta e cioè che le verruche essendo lesioni che interessano la parte superficiale della cute non cicatrizzano, mentre un segno esteticamente visibile potrebbe residuare, specie se si sceglie di eliminarle in modo aggressivo ricorrendo, per esempio, all’azoto liquido, potrebbe spingere verso la decisione di non trattarle. Ciò che va quindi chiarito nel dialogo con i genitori è che un mancato trattamento per eliminarle potrebbe anche provocare la loro diffusione ad altre sedi del corpo. Naturalmente, una volta spiegati i pro e i contro delle diverse tipologie di trattamento, che vanno consigliate e scelte anche in base al quadro clinico del paziente, al suo stato di salute in generale, alla sua capacità di sopportazione del dolore, al tipo di lesione riscontrata e, non ultimo, alla zona del corpo interessata, spetta al genitore prendere la decisione più consapevole. Magari si potrebbe ricordare è che in età pediatrica, si può ricorrere all’applicazione di topici e cerotti all’acido salicilico che molto raramente lasciano traccia sulla delicata pelle dei bambini.

Quale trattamento consigliare ?

Sono molti i genitori che si rivolgono al pediatra per chiedere consiglio su come curare o prevenire le verruche. Scegliere un approccio terapeutico, però, non è sempre semplice. L’efficacia di un trattamento dipende infatti da diversi fattori: il tipo di verruca, la zona colpita, l’età del paziente, la tollerabilità del dolore, il rischio o meno di cicatrici e lo stato di salute. Nei soggetti con immunodepressione, a esempio, la comparsa di verruche si può caratterizzare per un elevato numero di lesioni che non regrediscono. È noto che tutte le verruche sono causate da virus della famiglia dei Papilloma (HPV), con DNA a doppia elica, che si caratterizzano per uno spiccato tropismo per l’epitelio di cute e mucose. Esistono diversi tipi di verruche: volgari, peduncolate, piane o filiformi. Il loro aspetto varia a seconda del ceppo HPV coinvolto. L’HPV1 è quello virale interessato nelle verruche palmo-plantari, l’HPV2 in quelle volgari. In età pediatrica, è frequente riscontrare verruche piane localizzate al volto che vedono coinvolto il ceppo HPV3. Le verruche volgari possono essere trattate con diatermocoagulazione, laser, curettage e crioterapia ma le metodiche “fisiche”, presentano importanti limitazioni: dolore durante l’intervento, rischio di cicatrici e, a volte, costi elevati. Inoltre spesso i trattamenti ablativi sono penalizzati dall’elevato tasso di recidive. Le verruche periungueali e plantari, inoltre, sono molto resistenti sia ai trattamenti fisici che topici, e molto dolorose durante quelli ablativi. L’applicazione di unguenti, creme o cerotti curativi, si basa su formulazioni a base di retinoidi, l’imiquimod, cantaridina, sostanze ad azione caustica (acido nitrico), immunomodulanti e in alcuni casi, bleomicina. Tuttavia si hanno notevoli limitazioni in ambito pediatrico, in relazione alla bassa tollerabilità locale. Uno degli approcci più utilizzati consiste nell’utilizzo dell’Acido Salicilico alla concentrazione tra il 10% e il 20%, percentuali che ne massimizzano l’azione cheratolitica. L’acido di tipo aromatico fenolico si caratterizza per l’elevata liposolubilità che ne permette ottima penetrabilità. L’acido salicilico infatti si diffonde e solubilizza molto bene a livello dei lipidi dell’epidermide e del sebo, qualità che lo rendono ideale per le lesioni cutanee caratterizzate da elevata ipercheratosi. Proprietà che rappresentano anche fattori di sicurezza e tollerabilità in quanto l’elevata liposolubilità e l’interazione diretta con le varie strutture dell’epidermide limitano l’azione farmacologica a livello dell’epidermide o degli strati più alti. Inoltre, rispetto agli alfa-idrossiacidi, la penetrazione nell’epidermide risulta maggiore e più rapida facilitando la desquamazione solubilizzando il cemento intercellulare nello strato corneo, degradando la cheratina. Da non sottovalutare, infine, la lieve azione antisettica.

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Tag:, , , Last modified: Luglio 26, 2022
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