Secondo un recente studio, i bambini con disturbo dello spettro autistico hanno un olfatto diverso rispetto ai bambini che non ce l’hanno. La ricerca che lo afferma è stata condotta dal Weizmann Institute of Science in Israele e ha utilizzato un dispositivo chiamato olfattometro per testare 36 bambini e il loro senso dell’olfatto. Diciotto dei bambini avevano l’autismo, 18 no. Ai bambini è stato chiesto di annusare sia cose dall’odore dolce come rose e shampoo, sia odori meno gradevoli come pesce marcio e latte acido. I ricercatori hanno così scoperto che i bambini senza autismo davano le risposte attese: odoravano più a lungo gli aromi “buoni” mentre il loro atteggiamento mutava, come quello degli adulti, di fronte a un odore sgradevole. Al contrario i bambini con diagnosi di autismo impiegavano lo stesso tempo a odorare il pesce marcio o gli aromi più piacevoli, senza cambiare reazione. Secondo il dottor James Weedon, direttore di pediatria dello sviluppo presso l’Advocate Children’s Hospital di Park Ridge, Illinois: “Le differenze nelle reazioni agli odori non cambia il modo in cui verrà fatta la diagnosi di autismo, ma fornisce un’interessante visione di come funzionano le connessioni nella mente di un bambino che ne è affetto. Per molti anni sono state notate differenze nelle reazioni sensoriali”. Forse, con le dovute ricerche, si arriverà a determinare che il test dell’olfatto potrebbe essere utile per diagnosticare l’autismo nei bambini prima.