La somministrazione di farmaci può provocare effetti imprevisti anche nel bambino
Le eruzioni cutanee da farmaci pongono diversi obiettivi diagnostici: è necessario accertare la natura iatrogena, chiarire il meccanismo, capire quale sia il farmaco responsabile della reazione avversa. Diversi sono i meccanismi responsabili di eruzioni cutanee da farmaci: uno di tipo farmacologico e l’altro di natura immunologica. Nel primo caso il farmaco svolge un’attività farmacologica propria, di norma abnorme, a livello della pelle, e gli effetti sono dose-dipendenti, la seconda è una immunoreazione, non è dose-dipendente e, sebbene poco frequente, può essere fatale. Il meccanismo farmacologico può essere: da sovraddosaggio; un effetto collaterale; da accumulo; da tossicità; da effetto metabolico; causato da esacerbazione di dermatosi preesistenti; da interazione fra farmaci. I meccanismi immunologici responsabili delle reazioni cutanee sono: a) di Tipo I, o meccanismo anafilattico IgE mediato, b) di Tipo III, mediate da immunocomplessi c) di Tipo IV, mediate dal Linfocita T, d) di tipo autoimmune e) da citotossicità mediata da anticorpi, f) extraimmunologico o pseudoallergico. Il pattern clinico con cui le lesioni cutanee su base immunologica ed extraimmunologica si esteriorizzano sono di tipo Esantematico (lesioni eritematose singole o confluenti disposte simmetricamente); Pustolosi esantematica generalizzata acuta disseminata su cute eritemato-edematosa associate a febbre e leucocitosi; Urticaria-Angiodema; Malattia da siero; Quadri da fotosensibilità con meccanismi fototossico e fotoallergico; Vasculiti; Eritema nodoso; Eritema fisso; Reazioni di tipo eritrodermico (molto difficili da osservare per un abbandono progressivo dei medicamenti a base di sostanze quali mercurio, arsenico, oro); Dermatite eczematosa allergica da contatto; Orticaria da contatto; Sindrome di Lyell o necrolisi epidermica tossica da distinguere dalla Sindrome di Steven-Johnson e variante major dell’Eritema polimorfo. Molti farmaci provocano diverse immunoreazioni o anche gli stessi tipi di reazione cutanea, senza contare che sono poche le eruzioni cutanee che con la loro semeiologia denunziano aspetti tali da consentire una diagnosi completa, nosologica ed etiopatogenica. La cute dispone di una limitata gamma di espressioni semeiologiche con cui può rispondere ai vari stimoli che l’aggrediscono; la morfologia clinica del quadro non è sempre sufficiente a denunziare il tipo di immunoreazione con cui il farmaco ha provocato la reazione cutanea; le caratteristiche istologiche non sono di maggiore aiuto rispetto a quelle cliniche nella identificazione della natura natura del farmaco ma solo del tipo di immunoreazione; nella morfologia clinica non si possono cogliere caratteristiche indicative della loro natura iatrogena, a eccezione di due quadri: l’Eritema fisso e la Sindrome di Lyell. Nel dubbio va sempre sospettata una correlazione se il paziente è in cura con farmaci capaci di reagire con la pelle con una certa frequenza, oppure quando il quadro offre una morfologia clinica che può trovare una giustificazione patogenica nell’attività di un farmaco. In entrambi i casi, è consigliabile sospendere il trattamento per un certo periodo di tempo, e osservare l’evoluzione o la scomparsa delle lesioni.