Cibo e farmaci: le interazioni impreviste

Alcuni cibi e bevande possono interagire negativamente con i farmaci che si stanno assumendo. Sono tre i possibili effetti: l’assorbimento della medicina può essere potenziato, ritardato o diminuito e ciò può comportare l’aumento del rischio di effetti collaterali. Queste sono alcune delle più comuni interazione da segnalare ai genitori in corso di una terapia farmacologica dei loro figli. Il pompelmo o una sua spremuta contiene una molecola, la furanocoumarina che può bloccare alcuni enzimi intestinali modificando il metabolismo di alcuni farmaci contro l’allergia, che agiscono sul sistema immunitario, ansiolitici. Cibi ricchi vitamina K come le banane, gli spinaci, i broccoli e gli asparagi diminuiscono gli effetti degli antiaggreganti. Latticini freschi e prodotti ricchi di Calcio possono interferire con alcuni antibiotici come tetracicline, profloxacina, doxiciclina. Alimenti contenenti l’aminoacido Tiramina, come i formaggi stagionati, lo yogurt, prodotti a base di soia, prosciutto e salami, possono indurre il cosiddetto cheese reaction, e cause interazioni con gli inibitori della Mono Amino Ossidasi (MAO) e indurre cefalee e alterazioni pressorie anche gravi. La liquirizia contiene glicirrizina e acido glicirretico che possono provocare una ritenzione urinaria e un aumento dell’escrezione e dei livelli di potassio, una insufficienza relativa del sistema renina-angiotensina-aldosterone con aumento pressorio, edema e ipercorticoidismo, e può interferire con il riassorbimento dei farmaci. Di grande importanza per i ragazzi è l’interferenza che la Coca Cola può causare con i FANS e in particolare con l’Ibuprofene di cui incrementa la la concentrazione ematica attraverso un aumento del suo assorbimento.Per concludere va detto che la maggior parte degli effetti collaterali dell’interazione fra farmaci e cibo avviene proprio a causa di un’alterazione dell’assorbimento in presenza di diete ricche di grassi e ad alto contenuto proteico e di fibre.