Associazione Culturale Pediatri: non chiudete la scuola

Written by soltanlibadriyya• Marzo 5, 2021• 9:21 am• Pillole
Violenza sui bambini, nuove povertà, isolamento, regressi scolastici, diagnosi mancate. Sono anche queste le conseguenze di covid-19 e delle chiusure di scuole e attività, compreso il mancato accesso a cure e controlli. Se ne è parlato durante il 32° Congresso Acp, Associazione Culturale Pediatri, da cui è partito anche l’invito a razionalizzare le informazioni distorte sui vaccini. Secondo Costantino Panza, pediatra di famiglia, coordinatore delle Pagine elettroniche di Quaderni ACP, i traumi da abuso sarebbero decuplicati nel lockdown. “Dobbiamo anche tenere a mente che stare a casa da scuola significa per molti bambini rinunciare all’unico pasto completo, ed essere esposti alle difficoltà psicologiche e allo stress degli adulti”, ha aggiunto Federica Zanetto, presidente Acp. Negli Stati Uniti, ha spiegato il pediatra Perry Klass: i bimbi hanno rappresentato il 10% dei malati, ma fra quelli che sono morti di covid-19 – fortunatamente un numero bassissimo -, il 45% era ispanico e il 29% afroamericano e l’emergenza per la pandemia ha determinato una perdita dei progressi educativi nei bimbi con disabilità dello sviluppo e stress estremo per le famiglie colpite da malattie, perdita del lavoro, povertà e insicurezza abitativa. La conferma della bassa incidenza di covid-19 nei bambini rende le scuole tendenzialmente più sicure rispetto ad altri luoghi di aggregazione. Angel Carrasco, Presidente della Confederazione Europea delle cure primarie pediatriche a Madrid, ha invece segnalato un significativo aumento delle ustioni, la crescita della povertà nelle fasce deboli, l’aumento della violenza sui bambini, la mancanza di follow up per quei bambini con malattie croniche, ma anche la mancanza di controlli di base adeguati, che potranno portare a un aumento delle malattie croniche non diagnosticate. “Nella seconda ondata, in Spagna, la gestione non è migliorata. Riaprire tutto, dopo il lockdown, è stato un enorme errore. Ma siamo sicuri di una cosa: le scuole avevano bisogno di riaprire e devono restare aperte. La scuola è importante per tutti e per i bimbi vulnerabili in particolare. Le scuole bene organizzate non hanno prodotto grandi focolai: questo è ciò che vediamo. Gli adulti e i giovani adulti, nelle università e nella movida, sono il problema. Le scuole no. Quello che serve sono più risorse: abbiamo pochi servizi e poco personale, come in Italia”.
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