Ogni anno in Europa muoiono soffocati circa 50.000 bambini. Nella sola Italia la percentuale è di uno a settimana. I perché sono tanti e spesso possono lasciare perplessi. Il fattore di rischio più grande, a esempio, è costituito dall’ingestione di cibi o di piccoli oggetti come costruzioni o componenti di giocattoli con cui i bambini vengono a contatto quotidianamente. Del resto, secondo uno studio condotto dal Professor Dario Gregori dell’Università di Padova (collaboratore del Centro di Formazione Nazionale Salvamento Academy), è proprio l’ambiente di casa, comunemente ritenuto il più sicuro, a rappresentare la sede nella quale si verificano più episodi di soffocamento (55%). Ed è inutile, nella maggior parte dei casi, la tempestiva chiamata del medico o dell’ambulanza dato che spesso bisognerebbe intervenire immediatamente e non sempre è facilissimo spiegare una manovra disostruttiva per telefono.
Il compito delle balie e dei genitori è quindi quello di essere attenti a prevenire qualsiasi situazione di rischio. Tuttavia, a volte, neanche questo è sufficiente dato che, sempre secondo le statistiche, nell’ 86% dei casi il bambino incorre in questi incidenti mentre è sotto il controllo di un adulto. E se è vero che i genitori solitamente prestano particolare attenzione alla scelta dei giocattoli più idonei per il bimbo è anche vero che poca se ne dà agli alimenti che invece sono causa di soffocamento nel 50/70% dei casi. In questo caso la strategia da adottare non è quella di negare le caramelle ai piccoli per paura che gli vadano di traverso, quanto somministrare i cibi in maniera corretta, ossia tagliati in pezzetti, privi di semi e componenti solide che possono rendere complicata la deglutizione. I pasti poi andrebbero consumati con la televisione spenta, dato che essa rappresenta un motivo di distrazione tanto per i genitori che per i figli e, soprattutto, mai in macchina dove il controllo dell’adulto è ostacolato dalla guida e gli scossoni dell’automobile possono causare ulteriori motivi di rischio per la deglutizione. Ma cosa si può fare quando è in atto il soffocamento? Di questo e di altro si è parlato nei giorni 11 e 12 aprile presso il 105 Stadium di Rimini in occasione di un evento tenuto dall’Associazione Salvagente di Monza: un mass training gratuito sulle manovre di disostruzione pediatrica e neonatale. L’iniziativa promossa dall’associazione è il primo evento del genere nel nostro paese e ha registrato un’affluenza record: ben 3000 i partecipanti tra genitori, medici, bambini e semplici curiosi. Diversi i target delle due giornate di lavori: la prima aperta a tutti, la seconda a professionisti del settore e medici. La manifestazione, è stata aperta da una presentazione dell’Associazione Salvagente a opera di Mirko Damasco, che ne è Presidente e uno dei fondatori. Successivamente sul palco si sono alternati tanti ospiti: da Lorella Cuccarini che ha portato la sua esperienza riguardo determinate tematiche maturante in oltre 20 anni di battaglie insieme a Trenta Ore per la vita, a Francesco Facchinetti che è riuscito a catturare la platea con la sua simpatia ed empatia con i più piccoli, ma anche Marco Squicciarini, medico, esperto in manovre di rianimazione pediatriche e Formatore Nazionale della Rete Salvamento Academy e Francesco Pastore, Pediatra di famiglia, Formatore Nazionale BLSD (Basic Life Support – Defibrillation) e di Primo Soccorso Pediatrico. Michele Servalli, ideatore di un innovativo dispositivo di car alert insieme ad Adriana Cantisani, tra le protagoniste della trasmissione televisiva SOS Tata, hanno poi evidenziato le corrette regole per assicurare ai più piccoli una completa sicurezza in auto. Alla presentazione sono seguiti gli interventi di Dario Gregori dell’Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Sanità Pubblica dell’Università di Padova, di Stefano Mazzei, CEO & Founder di Salvamento Academy e di Riccardo Ristori, Specialista in Medicina d’Emergenza che ha spiegato cosa segue la realizzazione di una manovra di disostruzione. A questi contributi teorici, sono seguiti altri pratici come quello di Cristina Lunardini, Chef e volto di “Le mani in pasta”, che ha eseguito uno showcooking nel quale ha spiegato quale sia la maniera giusta di somministrare il cibo ai bambini.
All’insegna della concretezza anche gli interventi di Simonetta Cassano e Domenico Ietto, due istruttori non vedenti che, con il supporto di un nuovo software QCPR di guida alla rianimazione cardiopolmonare per non vedenti hanno condotto una esemplare dimostrazione di manovre. La giornata è terminata con l’ufficializzazione della donazione di un defibrillatore DAE alla scuola Maestre Pie di Rimini e al 105 Stadium: un regalo frutto di una iniziativa promossa da Salvagente Monza e Cardiac Science che permetterà per un mese a qualsiasi scuola e/o struttura che acquisterà un defibrillatore di donarne uno identico a un’altra. Più professionale, come accennato, la giornata di domenica in cui si sono svolti due corsi: il primo certificativo PBLS incentrato sulle esigenze dei bambini con l’approfondimento di tematiche quali: la rianimazione cardiopolmonare, l’ostruzione, la prevenzione degli incidenti, la febbre, le convulsioni, le reazioni allergiche, l’epistassi, le ferite da ustioni, i traumi, il tutto eseguito con il supporto di manichini di alta qualità. Il secondo, invece, incentrato sulla rianimazione cardiopolmonare con l’uso del defibrillatore. Infine nell’ultima parte dell’evento si è assistito a un faccia a faccia tra pediatri, sicuramente la figura specializzata quando si parla di problematiche mediche del bambino e genitori. Una iniziativa lodevole per uno scopo ancora più importante: informare e sensibilizzare per evitare futuri rischi e vivere con serenità la crescita del bambino.
L’Associazione Salvagente è impegnata dal 2014 nel promuovere una costante attività sul territorio nazionale e internazionale al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del soffocamento e formare soggetti in grado di realizzare le principali manovre di disostruzione pediatrica e neonatale. Nata a Monza, dall’idea di tre soci fondatori: Mirko Damasco, Filippo Castelli e Silvia Riboldi, è una realtà attiva a livello nazionale e mondiale con sedi a Monza e Rimini. Tra i suoi associati: istruttori appartenenti all’Associazione Salvamento Academy (di cui è centro di formazione) ed esponenti provenienti dal mondo sanitario e medicale. Molto attiva presso scuole, ospedali e aziende è impegnata in diversi progetti oltre che nella donazione di defibrillatori alla comunità e nella formazione.