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Ivan Petrovich Pavlov e la teoria dell’apprendimento

della dott.ssa Gabriella La Rovere 

Quest’anno si celebreranno i 170 anni dalla nascita di Ivan Petrovich Pavlov, il cui nome è soprattutto legato alle ricerche sui riflessi condizionati che avrebbero avuto influenze sulla psicologia e la psichiatria. Il lavoro scientifico che gli valse il Nobel era partito dal fenomeno della secrezione psichica, ossia dalla constatazione che un cane affamato, davanti al cibo, produce saliva. Successivamente Pavlov si accorse che la salivazione cominciava quando il cane sentiva i passi di colui che gli portava il cibo. I suoi studi si diressero sull’ipotesi che il fenomeno potesse essere associato a una luce o al suono di una campanella che preannunciava l’arrivo del pasto. Da qui il concetto di condizionamento classico o pavloviano, una delle principali forme di apprendimento. Pavlov nacque il 14 settembre 1849 a Ryazan, città della Russia occidentale. Era il maggiore di 10 figli in una famiglia con profonde radici religiose. Suo padre era prete ortodosso e la madre era figlia di un prete. All’età di 11 anni fu mandato in seminario sperando che continuasse la stirpe dei Pavlov, dando origine alla settima generazione di religiosi. Ma la sua passione per la lettura e i cambiamenti sociali che travolsero la Russia sotto il regime dello Zar Alessandro II, lo spinsero a frequentare la biblioteca di Ryazan e a rivolgere i suoi interessi alle scienze naturali. Nel 1870 iniziò gli studi presso l’Università di San Pietroburgo entrando a far parte di un gruppo che si interessava di fisiologia. Il giovane Pavlov era rimasto colpito dal libro “Riflessi del cervello” di Sechenov e lo aveva affascinato il lavoro di Lewes. Diventò presto assistente di Ilya Fadeevich Tsion, fisiologo noto per le tecniche chirurgiche nella vivisezione animale. Sotto la sua guida, conquistò una medaglia d’oro per un lavoro sull’innervazione del pancreas. La collaborazione durò poco perché il professore venne rimosso dall’incarico per sospetto abuso di potere: aveva bocciato metà della classe del secondo anno. Ben presto si scoprì che era stata l’unica reazione possibile a una serie di comportamenti antisemiti mostrati nei suoi confronti. Nel 1877 Pavlov andò in Germania per approfondire gli studi sul sistema digestivo e sul pancreas. Al ritorno in Russia venne assunto da Sergej Petrovic Botkin come direttore del laboratorio sperimentale. In questo periodo sviluppò le sue teorie sul “nervismo”: l’idea che tutti i processi fisiologici fossero in qualche modo correlati con l’azione del sistema nervoso centrale. Nel dicembre 1879 si laureò in medicina ottenendo una medaglia d’oro per il suo lavoro sul sistema circolatorio. Nello stesso anno incontrò Serafina e la sposò. Dall’unione nacquero 5 figli (il primogenito morì in tenera età) che seguirono le sue orme intraprendendo carriere scientifiche. Nel 1890 un cugino dello Zar fondò l’Istituto Imperiale di Medicina Sperimentale nominando Pavlov capo del dipartimento, ruolo che ricoprì fino alla morte nel 1936. Nel 1893 l’Istituto ricevette una generosa donazione da Emmanuel Nobel che permise a Pavlov di continuare gli studi sugli animali concentrandosi sulla fisiologia del sistema digestivo. Nel 1897 pubblicò le sue scoperte su “Lectures on the Work of the Main Digestive Glands”. Condusse degli esperimenti di alimentazione su cani che avevano subito l’esofagotomia scoprendo che essi producevano più succo gastrico e salivazione di quelli alimentati tramite fistola. Questo risultato dimostrò che la stimolazione dei nervi della bocca era una parte essenziale nel processo digestivo. Si accorse poi che i cani ai quali era permesso alimentarsi da soli digerivano meglio il cibo di quelli ai quali il cibo veniva messo direttamente in bocca, dimostrando l’influenza psicologica dell’appetito sulla digestione. Fu per i suoi progressi in tale ambito che nel 1904 ricevette il premio Nobel per la Medicina. Le più grandi intuizioni di Pavlov, comunque, avvennero nel campo della fisiologia e della sperimentazione sugli animali. Mentre i suoi contemporanei facevano la vivisezione su animali anestetizzati e dopo valutavano i risultati, lui ne aspettava la guarigione. Fu il primo a riconoscere poi che lo stress della vivisezione poteva influenzare il risultato dell’esperimento. Pavlov sviluppò una procedura chiamata “stomaco isolato” che creava un piccolo marsupio separato con tutta l’innervazione intatta. Questo secondo stomaco era accessibile attraverso una fistola nella parete addominale del cane e poteva essere usato per misurare le reazioni al cibo e agli stimoli esterni attraverso la quantità di succo gastrico secreto. Inoltre sviluppò un metodo di isolamento di cuore e polmoni che portò alla soluzione di problemi sia nella fisiologia della circolazione sanguigna che in farmacologia. Il suo lavoro sul condizionamento è quello per cui viene ricordato perché ha gettato le basi del comportamentismo, elencato in 4 punti da Watson: 1) la psicologia deve diventare scienza del comportamento; 2) una volta comprese le leggi che regolano il comportamento, la loro applicazione può essere efficace per migliorare la società; 3) i fenomeni psicologici possono essere sistematicamente investigati senza ricorrere all’introspezione; 4) nel condizionamento sta la chiave per l’efficace modificazione del comportamento. Nel 1950 lo psicologo Skinner presentò la sua teoria sulla importanza del rinforzo nel determinare il comportamento, l’apprendimento e lo sviluppo psicologico. Da qui partirono i metodi applicati all’autismo.

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Tag:, , , , , , Last modified: Luglio 6, 2020
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