Written by 2:25 pm Dermatologia

Cosa sappiamo delle saponette?

Al giorno d’oggi, il confine fra il mondo dei prodotti cosmetici, e quello dei prodotti per l’igiene personale tende a diventare sempre più sottile. Importanti strategie di marketing mirano a cavalcare il trend positivo del mercato dell’estetica, reclamizzando anche i più semplici saponi attraverso parole chiave quali idratante, deodorante, o dotato di una esclusivissima e particolare fragranza. Per essere attraente un sapone dove solo essere in grado di detergere in profondità, o di rimuovere tutto lo sporco, e i consulenti di comunicazione propongono una classificazione del prodotto in base alla quantità di schiuma lasciata, all’esoticità della sua essenza o alla totale mancanza di profumazione, alla tonalità di colore della saponetta fino alla compatibilità con il proprio segno zodiacale. All’ombra di roboanti slogan come “ha effetto rinfrescante”, “riequilibra la naturale energia del corpo”, o “lascia una pelle morbida come quella di un bambino”, si nascondono delle effettive caratteristiche, e bisogna verificare se queste ultime siano legate a un miglioramento delle formulazioni, fonti di benefici in grado di giustificare, in molti casi, un aumento del prezzo.

Per “idratante”, a esempio, si indica che all’interno del prodotto è presente una certa quantità di crema che ha appunto queste caratteristiche. Quando ci laviamo le mani, gran parte di questa crema viene lavata via dalle mani dall’acqua e il resto rimane sull’asciugamano quando ci asciughiamo. Spesso inoltre un prodotto fa sfoggio sulla confezione di un determinato ingrediente noto per le sue proprietà benefiche, ma la quantità di norma non è specificata, e rischia di essere semplicemente un richiamo commerciale che ben poco influisce sulle mani di chi compra questo tipo di saponi. La parola “deodorante”, o l’accento su di una particolare fragranza non deve trarre in inganno il consumatore nella scelta del sapone. Il cattivo odore è generato dai germi e dallo sporco presente sulle nostre mani, ed è facile verificare che un normale sapone “disinfettante”, sarà in grado di rimuovere gli odori esattamente come un sapone profumato, che aggiunge al processo solo ingenti dosi di fragranza. La parola “ipoallergenico”, sta a indicare che il produttore ha svolto una verifica sul prodotto, e che non contiene gli allergeni responsabili della maggior parte delle allergie. Il fattore più irritante in un sapone, è proprio il profumo che ne compone la fragranza. Spesso la dicitura “non profumato” sulla confezione, non garantisce l’assenza di profumo, in quanto piccole dosi di fragranza potrebbero essere comunque state usate per rimuovere l’odore di qualche componente singolo. Se sulla confezione compare “per pelli sensibili”, raramente si fa riferimento agli studi effettivi svolti per arrivare a questa affermazione. Un ultima caratteristica tipica dei saponi, è la dicitura “non testato sugli animali”. Occorre specificare che anche in questo contesto non sempre il dichiararsi contrario ai test sugli animali significa necessariamente non praticarli comunque. Molti dei componenti interni al prodotto, potrebbero venire da produttori esterni all’azienda che li commercializzi, i quali potrebbero comunque usare questo tipo di test. La verità è che molti dei prodotti cosmetici oggigiorno passano al vaglio del test sugli animali anche se solo per alcuni dei loro ingredienti. Le nostre mani sono continuamente esposte al contatto con numerosi tipi di microrganismi, virus e batteri. Rendere le nostre mani sterili è un impresa quasi impossibile, interagendo in maniera tattile con oggetti che sono stati toccati da altri prima di noi, ma non ha senso lasciarsi abbattere, in quanto il semplice gesto di lavarsi le mani può ridurre notevolmente le occasioni di infezioni. Occorre usare il sapone, in quanto i suoi oli rimuovono lo sporco più in profondità della semplice acqua, in grado di rimuovere solo quello visibile. Non bisogna scegliere prodotti che si discostino troppo dal nostro pH naturale, compreso tra 4,5 e 6,5. Strofinare vigorosamente per almeno dieci secondi è sufficiente, ma bisogna far attenzione a non tralasciare le principali zone a rischio, come le unghie, sotto le cuticole, sotto gli anelli e tra le dita. Lavarsi le mani è sempre consigliato quando si ha la sensazione che queste siano sporche, e comunque ogni volta che si tocca qualcosa per portarla alla bocca.

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Tag:, , , , , Last modified: Luglio 6, 2020
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