Written by 12:03 pm Dermatologia

Anche in inverno il sole può far male alla pelle

Èfinita l’estate ma non bisogna credere che siano scomparsi i pericoli legati ai raggi solari. Può sembrare una contraddizione visto che il sole rappresenta da sempre un alleato prezioso per la salute dell’uomo. Ci riscalda, agisce sul nostro umore e, in molti casi, cura la nostra pelle (basti pensare ai benefici effetti sulla cute affetta da psoriasi). Ma è altresì innegabile che una scorretta esposizione ai suoi raggi possa costituire un rischio per la salute. E non parliamo solo di scottature, o di rischio concreto di melanoma, o più semplicemente della possibilità di insolazioni e disidratazione, perché esistono anche tutta una serie di problematiche che non riguardano strettamente un abuso di raggi UV assorbiti, ma che possono scatenarsi anche in seguito a brevi periodi di esposizione al sole. Una delle più evidenti è la Dermatite Polimorfa Solare (DPS). Questa si manifesta solitamente con eruzione cutanea e prurito soprattutto sulla pelle scoperta, maggiormente esposta ai raggi UV. Si tratta di un disturbo molto diffuso, ed è addirittura considerata la problematica più frequente dopo le scottature. Il periodo in cui si manifesta maggiormente è solitamente la primavera. Durante i mesi invernali, infatti, la DPS rimane sopita a causa anche della minore presenza di sole durante il giorno. Con l’arrivo dell’estate, invece, la ripetuta esposizione diurna può far diminuire la sensibilità della pelle facendo diminuire le eruzioni cutanee fino a vederle scomparire totalmente. Tuttavia questo non vuol dire che si sia verificata una guarigione ma solo una pausa e il fenomeno spesso si ripresenta la primavera seguente. Ancora oggi, non si sa con esattezza quali siano le cause di queste “allergie al sole”. Le ricerche sembrerebbero confermare che alcune forme di fotosensibilità sono ereditarie. Ciò che è certo è il meccanismo che sta alla base di un simile fenomeno. In sintesi, il sistema immunitario riconosce alcune componenti della pelle alterata dal sole come “estranee” attivando così le sue difese. In questo modo si origina la reazione allergica, anche solo pochi minuti dopo l’esposizione. La manifestazione della dermatite polimorfa solare si verifica di solito per la prima volta in tenera età. I sintomi sono l’eruzione cutanea, che causa prurito o bruciore durante le prime ore di esposizione al sole e si manifesta principalmente sulle zone più esposte quali collo, torace, braccia e gambe. Talvolta possono apparire brividi, mal di testa, nausea e malessere generale. Solo in rari casi, sulla pelle possono fare la loro comparsa delle placche rosse, piatte e in rilievo, vescicole piene di liquido o minuscole aree di sanguinamento sottopelle. L’eruzione provocata dalla DPS di solito scompare entro due o tre giorni dal primo sintomo, e il processo di guarigione è tanto più rapido quanto si evita di esporrre il bambino ulteriormente al sole. Va precisato però, come già detto, che una esposizione continuata può diminuire la sensibilità della pelle alla luce solare già dopo pochi giorni fino a diverse settimane. Ma quali sono i segni cutanei che possono allarmare il medico e orientarlo verso la diagnosi di questa problematica cutanea? Iniziamo col dire che l’indizio più importante riguarda l’area corporea in cui si manifestano le eruzioni che è esclusivamente quella esposta al sole. Altro indizio riguarda la temporalità dell’eruzione, ossia quando essa si manifesta. Ciò accade sempre entro due ore dall’esposizione al sole, tendenzialmente all’inizio della primavera. Quando si ha il dubbio che il paziente possa essere affetto da DPS, la scelta migliore è quella di indirizzarlo da un dermatologo che potrà confermare la diagnosi, tramite una anamnesi completa e accurata, oppure tramite una diagnosi differenziale con altre malattie tramite alcuni test come la biopsia cutanea, l’esame fotobiologico che agisce come un test di fotosensibilità: una piccola zona di pelle è esposta a una quantità controllata di luce ultravioletta per vedere la reazione della pelle. Ci sono poi altri esami specifici per escludere il lupus eritematoso sistemico (lupus o LES) o il lupus eritematoso discoide. Vista la transitorietà della DPS e la sua rapida soluzione spontaea, in molti ricorrono a medicinali da banco e raramente ci si rivolge a uno specialista.

mh_capd_fig8-52.tif

Fanno eccezione i casi in cui i sintomi non migliorano nonostante le cure suggerite dal farmacista oppure quando l’eruzione cutanea è estesa ad ampie zone del corpo, comprese quelle coperte dagli abiti o del viso, e nel caso in cui ci sia un sanguinamento anomalo sottocutaneo. Non bisogna invece avere alcun indugio, quando si presenta gonfiore intorno agli occhi o alle labbra o quando il bambino lamenta senso di svenimento o difficoltà di respirazione e deglutizione perché allora è da suggerire un immediato ricorso al Pronto Soccorso. Una volta diagnosticata la DPS, basta proteggere la pelle con filtri solari e abiti per evitare o ridurre le manifestazioni. Le creme, che devono avere un fattore di protezione (SPF) pari almeno a 15 (20 per le labbra) e uno spettro di protezione contro i raggi ultravioletti sia di tipo A sia di tipo B, vanno applicate prima di uscire all’aria aperta. Bisogna poi evitare di esporsi alla luce solare nelle ore più calde della giornate, indicativamente tra le 10 del mattino e le 3 del pomeriggio. E’ bene far indossare al bambino maglie e pantaloni lunghi, cappello in testa e occhiali da sole con il filtro anti-ultravioletti e prestare molta attenzione a eventuali farmaci che possono causare reazioni fotoallergiche. Per alleviare il fastidio dei sintomi, sulle zone del corpo interessate si possono fare impacchi di acqua fresca, mentre per diminuire il prurito è suggerito il ricorso a farmaci antistaminici o a creme a base di cortisone. Solo in casi più gravi il medico può prescrivere gli stessi farmaci in formulazione sistemica. Una terapia che si è rivelata utile in casi di DPS è la fototerapia, con applicazioni ambulatoriali graduali che rafforzano la pelle riducendo di fatto il potere “allergizzante” dei raggi ultravioletti.

(Visited 9 times, 1 visits today)
Tag:, , , , , , , , Last modified: Luglio 6, 2020
Close