della dott.ssa Antonietta D’Errico, specialista in Dermatologia e Venereologia; DG Medico Usl di Prato
La ricerca medica ha ormai assodato che esistono dei legami tra alimentazione e alcune patologie croniche. Connessioni che non riguardano tanto la manifestazione primaria della patologia quanto piuttosto l’accentuarsi della sintomatologia. Un esempio concreto è il rapporto che esisterebbe tra psoriasi e celiachia. Ma andiamo con ordine. La malattia celiaca (MC) è una enteropatia cronica in cui il malassorbimento, che coinvolge sostanzialmente tutti i principi nutritivi, è sostenuto da lesioni caratteristiche, sebbene non specifiche, della mucosa dell’intestino tenue: atrofia dei villi, ipertrofia delle cripte e infiltrazioni della mucosa da parte di cellule infiammatorie, causate, in individui geneticamente predisposti, dall’ingestione di glutine. Quest’ultimo, come è noto, è una sostanza contenuta nella farina di frumento, costituita da un gruppo particolare di proteine, le gliadine, provviste di tossicità nei confronti della mucosa intestinale dei pazienti affetti da MC. Evidenze ormai assodate dimostrano come, in questi pazienti, a una dieta priva di glutine corrisponda un netto miglioramento sia clinico che istologico. La forma “classica” di MC può presentarsi con svariati sintomi come: alterazioni dell’alvo (sia in senso diarroico che stitico), ritardo nella crescita, dolore addominale, astenia, perdita di peso, deficit nutrizionali soprattutto di elementi come ferro, folati, calcio e vitamina D. La MC è frequentemente associata a manifestazioni extra-intestinali: tra queste il coinvolgimento cutaneo, talvolta severo, è stato spesso descritto. Al di là della ben nota correlazione tra MC e dermatite erpetiforme, considerata la manifestazione cutanea paradigmatica dell’enteropatia sensibile al glutine (glutine dipendente), oggi sappiamo che esistono molte altre manifestazioni cutanee associate alla MC come l’eritema nodoso, l’alopecia areata, la porfiria, la pellagra e infine anche la psoriasi. I primi dati che hanno tentato di stabilire una connessione tra MC e psoriasi risalgono al 1971 quando Shuster e Marks descrissero una entità nosologica definita enteropatia psoriasica, all’interno di un piccolo gruppo di pazienti contemporaneamente affetti da psoriasi severa e alterazioni gastrointestinali simili a quelle riscontrate nella MC. Nel 1976 Bazex et al. presero in esame 16 pazienti affetti da psoriasi grave: di questi 11 mostravano, all’esame istologico, una chiara atrofia dei villi intestinali; nei quattro che presentavano diagnosi di artropatia psoriasica erano contemporaneamente presenti anche sintomi legati al malassorbimento intestinale e in un caso è stata documentata una importante riesacerbazione della malattia cutanea tre giorni dopo la reintroduzione di glutine nella dieta. Venne allora ipotizzato che l’intolleranza al glutine potesse essere più frequente nei pazienti affetti da psoriasi rispetto alla popolazione generale. Numerosi dati, incluso un aumento della permeabilità intestinale (frequentemente rilevato tanto nei pazienti con psoriasi quanto nei malati di celiachia), evidenziano un possibile interessamento intestinale nei pazienti psoriasici. è stato infatti riportato che il 42% circa dei pazienti psoriasici, con livelli sierici moderatamente elevati di anticorpi diretti contro la gliadina (IgG e IgA), mostrino allo stesso tempo un incremento del numero delle cellule mononucleate presenti a livello dell’epitelio duodenale. Secondo alcuni le lesioni cutanee nei pazienti celiaci potrebbero in qualche modo essere connesse alla carenza di vit. D, un dato frequente tanto nella psoriasi quanto nella celiachia. Inoltre i linfociti T potrebbero giocare un ruolo importante nella patogenesi di entrambe le malattie. Infatti i pazienti psoriasici mostrano un incremento dei linfociti T CD4+ a livello di sangue, epidermide e derma mentre nei pazienti celiaci, la gliadina è in grado di indurre una sensibilizzazione dei linfociti T CD4+ e questo potrebbe di per sé rappresentare un trait d’union tra le due malattie. In passato l’effetto della dieta priva di glutine nei pazienti psoriasici è stato variamente indagato. I risultati di uno studio condotto per 3 mesi su un gruppo di 33 pazienti ha messo in evidenza come in un terzo di questi (sospettati essere intolleranti al glutine) si sia potuto registrare un significativo miglioramento del quadro cutaneo (sostanziale riduzione del PASI); a conferma di questa teoria anche il fatto che in sei componenti del gruppo, negativi per gli anticorpi antigliadina, si siano mantenute pressochè invariate le condizioni cutanee. L’effetto positivo legato all’eliminazione del glutine dalla dieta è stato inoltre registrato non solo tra coloro che presentavano un aumentato numero di linfociti a livello dell’epitelio duodenale ma anche in alcuni pazienti con epitelio apparentemente indenne. Riguardo la possibile associazione tra psoriasi e malattia celiaca dobbiamo anche considerare un recente studio di coorte, sviluppato da Ludvingsson et al. sulla base di dati raccolti Svezia in un periodo di circa 40 anni (1969-2008), il quale mostra un incrementato rischio di psoriasi nei pazienti affetti da celiachia, sia prima che dopo l’avvenuta diagnosi. Nello specifico è stato dimostrato un significativo aumento della possibilità di “futura” psoriasi (nuovi casi/100000 abitanti all’anno) nei pazienti con celiachia. A oggi però non è stato ancora possibile dimostrare in modo scientifico un reale aumento dell’incidenza della psoriasi nei soggetti affetti da malattia celiaca; in aggiunta a questo l’assenza di studi randomizzati, inerentemente agli effetti benefici della dieta priva di glutine nei pazienti affetti da psoriasi, secondo alcuni, suggerirebbe solo un possibile effetto placebo per la dieta.