Le entodermatosi: quando gli insetti fanno male alla pelle
Le entomodermatosi sono lesioni cutanee e dermatiti provocate da animali appartenenti artropodi come ragni o insetti. Le principali parassitosi cutanee umane sono parassitosi obbligate, in cui il corpo umano rappresenta cioè l’habitat idoneo alla sopravvivenza e riproduzione del parassita. Tra le più comuni parassitosi cutanee provocate da artropodi vanno citate: scabbia, pediculosi, tungiasi, miasi. La principale infestazione ectoparassitaria temporanea è invece quella che vede come protagonista la cimice dei letti. L’infestazione è detta invece occasionale se il contatto con il parassita è accidentale. In questi casi l’artropode abbandona in breve tempo l’uomo e il danno è temporaneo. Gli esempi più diffusi sono le dermatosi provocate dai parassiti degli animali domestici o dei roditori o degli uccelli. Diverso invece l’effetto l’insulto tossico di alcuni artropodi che possono inoculare sostanze tossiche o farmacologicamente attive, che vengono rilasciate nel momento del pasto o come risposta difensiva a una provocazione (tipico degli insetti con pungiglione, scorpioni e ragni) o per il contatto con i peli urticanti di alcuni bruchi. Mentre la stragrande maggioranza delle dermatosi da artropodi comportano irritazione, gonfiore, prurito, l’attacco tossico, da parte di alcune specie, può portare a una necrosi localizzata e/o a conseguenze sistemiche anche gravi. Solo alcune specie, normalmente non presenti in Italia, per quantità e tossicità delle sostanze inoculate possono portare alla morte di un uomo. Il morso o la puntura dell’artropode introduce un rischio di infezione secondaria, attraverso la pelle lesa, e in alcune specie di trasmissione di malattie; vedi le malattie trasmesse dalle zecche e quelle trasmesse dalle zanzare.